Start up: come avviarla, cosa sapere, a chi affidarsi

I primi step pratici per sviluppare con successo un’idea di business. Dall’analisi di mercato alla ricerca di finanziatori, passando per la stesura di un business plan completo ed efficace col supporto di un consulente esperto.

Nella definizione di Steve Blank, uno dei più autorevoli esperti internazionali in materia, la start up è un’organizzazione temporanea che ha lo scopo di cercare e validare un business model scalabile e ripetibile.

Le caratteristiche che contraddistinguono una start up sono:

  • temporaneità, in quanto ci si trova in una fase transitoria, che mira alla crescita e alla trasformazione in una grande impresa;
  • sperimentazione e spinta verso l’innovazione;
  • un modello di business che punta ad un mercato ampio, con possibilità di crescita, ripetibile nei suoi processi.

Cosa serve per creare una start up

Ecco, in sintesi, i requisiti fondamentali per avviare una start up.

1. Innovazione e valore

Per avviare un’attività imprenditoriale occorre, innanzitutto, un’idea innovativa, possibilmente con un elevato contenuto tecnologico.

L’innovazione può consistere nell’introduzione di un prodotto/servizio nuovo, o nell’introduzione di processi prima sconosciuti in grado di aprire nuovi mercati. L’intuizione, da sola, non è sufficiente: deve trovare un’applicazione pratica e generare valore.

2. Analisi di mercato

Alla base di tutto dev’esserci un’attenta analisi di mercato, che evidenzi i trend in crescita e colga quelle falle di servizio o prodotto da poter colmare.

Prima di avviare una start up serve assicurarsi che il momento sia giusto e che il mercato sia pronto ad accogliere un’innovazione. Oltre al mercato di riferimento, è necessario valutare preventivamente anche il proprio business, la propria organizzazione societaria, il proprio team e le proprie ambizioni di investimento.

3. Business plan e finanziatori

Altrettanto fondamentali nella creazione e nell’avviamento di una start up sono il business plan e la ricerca di finanziatori (approfondiremo meglio questi due passaggi nei paragrafi seguenti).

4. Iter burocratico

Non bisogna poi dimenticare che la start up è un’impresa a tutti gli effetti e, come tale, dev’essere iscritta al Registro delle Imprese.

In tutti questi passaggi, l’appoggio di un consulente esterno specializzato in business analysis e planning è fondamentale: il suo supporto nella costituzione della società (con tutti gli aspetti legali e burocratici del caso), nella valutazione economica e nella ricerca di finanziamenti può fare la differenza per determinare il successo di una nuova attività imprenditoriale.

Dove trovare i finanziamenti per la start up

Solitamente, quando si parla di start up, la fase di studio e ideazione del nuovo prodotto o servizio è supportata da capitali propri – in molti casi rappresentati a proprie ore uomo che il fondatore/ideatore decide di investire nel progetto. Ma le fasi immediatamente successive richiedono finanziamenti più consistenti per l’avviamento dell’attività.

Sono pochi i fondatori che dispongono di capitale sufficiente per avviare una propria attività, per questo solitamente ci si rivolge a terzi. Gli investimenti in una start up possono essere rischiosi, soprattutto se non esiste un modello commerciale collaudato nel settore economico di interesse, perciò gli investitori esterni devono essere sottoposti ad un’importante opera di convincimento.

Esistono vari fondi da cui ottenere finanziamenti:

  • il crowfunding;
  • un business angel o un investitore informale in capitale di rischio, o ancora una persona fisica che investe nella start up con capitali propri. Oltre all’investimento economico, questi soggetti mettono a disposizione anche esperienza, conoscenze e la propria rete di relazioni;
  • i venture capitalist, cioè gli investitori che, dopo aver raccolto a loro volta capitali da fondi istituzionali, li indirizzano alle start up selezionate in previsione di ritorni elevati. In cambio, chiedono solitamente una quota significativa della società o un posto nel board;
  • incubatori e programmi di accelerazione.

In questa fase delicata di ricerca di finanziamenti per la start up, il ruolo del consulente esterno è cruciale sotto diversi aspetti, in particolare per:

  • entrare in contatto con potenziali investitori;
  • definire tutti gli aspetti contrattuali che stabiliscono la quota di capitale da corrispondere al finanziatore in relazione all’investimento;
  • gestire la definizione dello statuto, in particolare per quanto riguarda le clausole negoziali che regolano il rapporto tra la società e i diversi finanziatori (ci sono, ad esempio, clausole di tutela in caso di fallimento e altre, al contrario, in caso di estremo successo della start up).

Business plan, valutazione e predisposizione di documenti informativi per la ricerca di investitori: il ruolo del consulente esterno per il successo della start up

Per coinvolgere potenziali finanziatori e riuscire ad avviare una nuova impresa è fondamentale definire il business plan della start up, cioè un piano che delinea la strategia aziendale e le azioni da compiere per raggiungere gli obiettivi.

Il business plan aiuta a decidere tra le opzioni a disposizione, identificando le migliori opportunità e come sfruttarle al meglio; è importante anche per convincere banche, potenziali investitori e altri contatti chiave a supportare lo sviluppo della start up.

Alla luce del ruolo centrale del business plan nel successo del progetto imprenditoriale, emerge ancora una volta quanto il supporto di un professionista esterno possa rivelarsi prezioso. Un esperto della materia, infatti, è capace di supportare la stesura delle parti più tecniche del documento, assicurando che il business plan sia completo ed efficace.

Una consulenza di qualità rende possibile l’analisi critica e obiettiva dell’idea imprenditoriale, valutandola economicamente e individuando punti di forza e punti deboli, in modo da pianificare le necessarie azioni di difesa e prevenire possibili osservazioni derivanti dalla comunità finanziaria dei potenziali investitori.

Sulla base del business plan, si analizzerà attentamente il mercato e la capacità della start up di generare profitti. Il consulente si occuperà di produrre i documenti di presentazione necessari per presentarsi alla platea di potenziali investitori in maniera adeguata, dando all’idea imprenditoriale il valore che merita.

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